martedì 22 maggio 2007

Fate, elfi e poeti...

In principio c’erano le fate, ma quando i bambini smisero di credere in loro esse si spensero, ad una ad una, come lucciole nella notte.

Vennero allora gli elfi, ma di fronte a tanta indifferenza e cattiveria e banalità vollero andare via in esilio, in un sogno lontano ed irraggiungibile.

Allora dio mandò i poeti. Erano i meno affidabili, a vederli facevano ridere. Con la testa fra le nuvole e parole inconcludenti.

Disse loro:
- Questi sono i miei figli prediletti, date loro sogni affinché sia meno duro l’esilio su questa terra.

Infatti tutti gli altri uomini dimenticano l’amore, sarebbe un ricordo troppo grande per il loro cuore, ne morirebbero. Restano solo i poeti a poterne parlare per rendere questo esilio meno crudele…

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